Una mattina mi sono svegliato convinto di aver avuto un’idea geniale: realizzare gelati che si mantengono a temperatura ambiente.
Cavolo, un’idea pazzesca, che potrebbe ridurre i costi di freezer e permetterebbe di portarsi un gelato al mare, in una normale borsa.
Dopo alcune riflessioni, che hanno una loro rilevanza nello scegliere se immergermi nel progetto oppure se lasciar perdere, ho capito che dovevo riuscire a capire se effettivamente la mia idea poteva soddisfare i bisogni dei miei potenziali clienti.
Semplicemente dovevo validarla, capire se effettivamente esisteva un interesse nei confronti del mio potenziale prodotto.
E questo prima di spendere qualche milione di euro nella ricerca e sviluppo del prodotto stesso.
E la domanda è venuta spontanea: come posso fare per validare la mia idea?
In questo articolo ho raccolto alcune tecniche/metodi per la validazione di un’idea di business, che rispondono esattamente a questa domanda.
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Indice
Ma cosa significa validare un’idea?
Il concetto di validazione di un’idea di business si avvicina molto all’analisi di mercato, garantendone però dati analiticamente più interessanti.
Un’analisi di mercato ci permette di capire quanti potenziali acquirenti esistono per un determinato prodotto/servizio.
Ad esempio, se realizzo una piattaforma per le società calcistiche dilettantistiche, so che in Italia ci sono 30.000 società e che solamente l’1% di loro utilizza sistemi digitali per l’organizzazione degli impianti sportivi.
Questi dati sono utili, però non riescono a farmi percepire se effettivamente queste società hanno il bisogno che io posso soddisfare.
Ecco che entra in gioco la validazione, tramite la quale riusciamo a capire se i potenziali clienti avvertono un bisogno e sono disposti a pagare in cambio della soddisfazione di quel bisogno.
Ma quali sono gli strumenti che possiamo utilizzare per validare la nostra idea? Vediamoli nel dettaglio.
Possiamo chiedere ai nostri clienti una preiscrizione, permettendoci di validare così l’idea che abbiamo pensato
In modo abbastanza semplice potremmo realizzare una landing page nella quale raccogliere contatti di clienti potenzialmente interessati.
La landing page dovrà raccontare il prodotto al meglio possibile, con dei mockup del prodotto stesso, descrivendone i punti di forza.
Mettendo in luce il problema e in che modo la nostra proposta lo risolve.
Incanalando traffico nella landing page, attraverso i social network e/o campagne a pagamento, diventerà semplice estrapolare i primi dati per capire quanti utenti effettivamente sono interessati al prodotto.
I contatti ricavati in questo modo potrebbero essere alimentati nel tempo con contenuti vari, fino a diventare i primi acquirenti una volta che il prodotto servizio è finalmente stato realizzato.
Quindi, in sintesi la preiscrizione ci permette di
- captare quantitativamente l’interesse degli utenti per un prodotto/servizio;
- raccogliere i contatti dei primi potenziali clienti;
- ricevere i feedback sul prodotto/servizio che abbiamo in mente.
Un’ulteriore soluzione di validazione potrebbe essere la realizzazione di un “finto” e-commerce
Ripartiamo: stiamo cercando di capire se qualcuno è disposto a pagare per un determinato prodotto/servizio.
Realizzare un e-commerce fittizio, nel quale ancora non sono attive le transazioni, che però simula tutti i passaggi dell’acquisto online, è uno degli strumenti di validazione che trasmette maggior certezza.
In pratica potremmo proporre ai potenziali clienti tutto l’iter di check out per un determinato prodotto servizio, comunicandogli poi dopo la conferma di acquisto che il prodotto servizio acquistato è in via di sviluppo e che non gli verrà addebitata nessuna spesa.
In questo caso è fondamentale realizzare il copy per comunicare questo messaggio ponderando ogni parola, per non rischiare che il brand perda subito di affidabilità.
Anche con questa soluzione sarà necessario convogliare gli utenti all’interno della piattaforme e-commerce, utilizzando i social network o realizzando delle campagne a pagamento.
Riassumendo, la realizzazione di un finto e-commerce ci permette di:
- Capire se realmente gli utenti sono disposti a pagare il nostro prodotto/servizio, simulando al 100% il checkout;
- Avere dati specifici sul tasso di conversione, testando magari anche diversi pricing di prodotto.
Fake video e questionari, altri strumenti per validare un’idea
Altre soluzioni che possiamo utilizzare per la validazione di un’idea di business sono i questionari e i fake video.
Per realizzare un questionario potremmo utilizzare ad esempio google form, condividendo il link sui social network.
All’interno del questionario potremmo chiedere agli utenti se percepiscono quel bisogno che stiamo cercando di risolvere, e cosa si aspettano dal prodotto.
In questo modo riusciremo a sviluppare un prodotto basato al 100% sulle necessità degli utenti, senza però avere la certezza che gli stessi utenti l’acquistino poi.
Una soluzione alternativa per validare un’idea è quella dei fake video.
Sostanzialmente potremmo realizzare un video che racconta come il prodotto/servizio soddisfi il bisogno, andandolo poi a pubblicare sui social network (magari sponsorizzandolo) per coglierne i feedback.
Le interazioni con il post e i commenti sono alcuni dei dati che potremmo raccogliere per valutare l’eventuale interesse verso un prodotto/servizio.
Entrambe queste soluzioni di validazione forniscono per lo più dati sommari, e quindi potrebbero essere utilizzate durante una fase ancora precedente a quanto sopra descritto.
Valida un’idea attraverso un pitch in una competizione per start up
Partecipare a una sessione di pitch potrebbe essere un’ulteriore metodologia per validare un’idea di business.
Prepara un pitch deck e presentalo ad un evento per startup, durante i quali mentor, investitori, designer, marketers potranno giudicarlo, offrendo spunti e feedback interessanti.
Ovviamente questo confronto non offre dei numeri di validazione reali, ma fornisce comunque un’idea del reale interesse nei confronti di un progetto imprenditoriale.
Proviamo a definire gli strumenti da preferire
Se vogliamo avere dei dati da analizzare, la preiscrizione o il finto e-commerce potrebbero effettivamente essere le soluzioni che ci permettono di arrivare a delle statistiche in grado di definire, oggettivamente, il livello di apprezzamento di un’idea imprenditoriale.
In sostanza, ci fanno capire se un prodotto sarà vendibile o meno, meritandosi quindi il podio delle soluzioni di validazione che consigliamo.
Il fake video, i questionari e la partecipazione alle sessioni di pitch ci permettono di avere i primi feedback su un’idea, di misurarne la temperatura, senza però generare numeri reali che attestano effettivamente l’interesse.
Il consiglio è di utilizzarli un una fase primordiale di sviluppo, per avere una prima risposta che ci permetta di proseguire o tornare indietro.